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Via Valpolicella, 10 - Arbizzano, Negrar, VR
Valutazione:
Consigliatissimo!!
Prezzo a persona:
2.00 €
Servizio utilizzato:
gelateria
Commenti:
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Tag assegnati:

carolingio

ha visitato il locale il 21/08/2011 carolingio avatar
327 Recensioni scritte dal 21/12/2009 7640 Punti


Partenza da casa alle ore 9,30 a 30 gradi.
All’uscita di Affi sono 29, a Caprino sotto il Baldo sono 28, ai Lumini (che è a 700 mt. di quota) sono 27, Prada bassa è a 900 mt e i gradi scendono a 26. Lì incominciano 5 km. di stradina stretta asfaltata, molto ripida, passando per Cason (25 gradi a 1000 mt.), bivio per i Montesei (1.100 mt. di quota) dove i gradi scendono a 24 ed infine il parcheggio delle Due Pozze a quota 1300, dopo alcune centinaia di metri un po’ da brividi (stradina stretta e strapiombo senza guard-rail), dove i gradi all’ombra si assestano sui 22 e sono le 10,20. Ma in questi giorni fanno bene anche i brividi.

Ahhhhhhhhhh… che bel fresco… che bei profumi… che panorama… che limpidezza…
La descrizione dovrebbe servire a far venire una folata di fresco anche a chi legge, così come leggere sul display della macchina i gradi, man mano che calavano, è servito per rassicurare il falchèto.

Il primo gusto è il bergamotto con scorzette di limone, ottimo, simil sorbetto, non è niente di diverso da quello della casa madre. Lo gusto per primo e lo tengo poi anche per ultimo perché mi piace avere la bocca che sa di limone, e il bergamotto insieme ci sta proprio bene.
Il gelato lo comperiamo al ritorno a casa, per contrastare il salto climatico (torniamo che ci sono 35 gradi). Vaschetta da dieci pallone molto grosse (equivalente di circa un kg.), più una granita al lampone, al prezzo complessivo di 14 euro, come mi è stato riferito (non ho pagato io), con cui abbiamo mangiato in sette (chi più, chi meno), otto con la nipotina, che ha quasi due anni e ha appena assaggiato (non la conto).

Camminata soft, e, per non correre rischi, ho affiancato mio cognato che ha quasi ottant’anni e che quindi va pianissimo (anche perché fuma come un turco).
Dopo aver schivato boasse enormi ed annusato profumi di erbe alpine per un’ora e mezza (sul Monte Baldo si trova quasi la metà dell’intera flora alpina, con alcune specie rarissime), ci sistemiamo all’ombra dei noccioli e consumiamo un bel pic nic che ci siamo preparati da casa, lasciandoci un piccolo spazio per il gelato.

Il secondo gusto è il lampone, un sorbetto che passa per granita, una granita morbida, con un profumo intensissimo e un gusto che ti penetra nella cervice. Diversamente dalla casa madre, ha qualche pezzetto di ghiaccio, normale per una granita, ma che stona leggermente rispetto a quello che eravamo abituati a mangiare. E' ugualmente buonissima.
Abbiamo provato il Gelato 2, succursale de il Gelato, in un locale spartano molto simile alla sede, non tanto grande, con solo il bancone da una parte. Non so se i gelati li fanno nella sede e poi li portano lì o se li fanno lì... mi son dimenticato di chiedere. Nel bicchiere della granita ci stanno praticamente l’equivalente di due palle di gelato.

“CAMINO”, quando lo grida, vuol dire che vuol camminare… “BASCIO”, vuol dire in braccio, quando è stanca di camminare… “SUSCIO”, vuol dire ciuccio, ha sonno… poi “SUSCIO CASA” (il ciuccio è a casa, ripetizione di quanto le è stato risposto) e poi, stronck, si addormenta.
Quando si sveglia: “SCELLATO” dice la Clotilde, che vuol dir gelato. E noi eseguiamo.

Il terzo gusto che mi faccio fuori (mezza palla), è il pistacchio di Bronte. Una signora che comperava anche lei il gelato, asseriva di essere di Bronte e che lo prendeva perché i pezzetti di pistacchio sanno proprio dei pistacchi di casa sua. Boh... io non riuscirei a capirlo, ma la saudade può fare anche questi scherzi.
Particolarmente cremosa la parte emulsionata, lega bene i pistacchi.
Assaggio anche un quarto di palla al melone, buono, seppur non memorabile.

Memorabile è invece il panorama del Lago dal Baldo… è sempre quello (stavolta visto da un po’ più in alto della settimana precedente), ma riesce sempre a sorprendermi. In questo caso poi, il punto d’osservazione era Malga Zocchi (mezz’ora andare e mezz’ora tornare per digerire, dal nostro punto ombra pic nic), una malga in pietra molto simile alla Malga Prà, ma perfettamente restaurata a cura della Regione Veneto, con torretta tonda sempre in pietra. Ideale, in futuro per un punto di ristoro a quota 1.300... fantasmagorica, su una piccola collinetta, sotto il vuoto, davanti il mondo.


Consigliatissimo!!

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[gi]
24/08/2011
22 gradi... non lontano dalla meta' di quelli che ci sono oggi qui.... emoticonemoticonemoticonemoticon
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[carolingio]
24/08/2011
Su con la vita, ancora fino a domenica e poi il peggio dovrebbe essere passato... emoticon
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[gi]
24/08/2011
si' ho letto anche io cosi'emoticon con un "probabile rischio fiammata finale" per venerdi' ... giorno in cui mi chiudero' nel frigoemoticon