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Via Cariano 24, San Pietro In Cariano, VR
Valutazione:
Consigliato!
Prezzo a persona:
30.00 €
Servizio utilizzato:
Commenti:
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carolingio

ha visitato il locale il 16/01/2010 carolingio avatar
327 Recensioni scritte dal 21/12/2009 7640 Punti

Mentre in paese l'Eletta Confraternita del Codeghìn sobilla le folle, regala fete de codeghìn coto a tutti, alza il colesterolo medio e ti fa venir voglia di pearà, io e mia moglie cerchiamo rifugio nella tranquillità della campagna circostante.

Un lungo viale sterrato, contornato da olivi, alternati ad alcuni cipressi, immerso in un esteso vigneto. Voltandosi, a nord, lo splendido panorama degli altri vigneti che salgono per le colline, interrotti da oliveti, altri gruppi di cipressi e vecchie contrade, fino alle pendici delle Prealpi semi innevate. In fondo al viale ci sono due case coloniche color rosso mattone antichizzato, da poco restaurate. In quella a destra c'è la Locanda del Bugiardo. Concedetemi un po' di celebrazione per questa bella giornata di sole, siamo in Valpolicella.
Ci sono tre olivi pluricentenari all'ingresso, portati lì... si vede, ma sono stupendi ugualmente.

Entriamo nella trattoria con un po' di curiosità, il locale è aperto da un paio d'anni e continuavo a ripetermi di doverlo provare. Dentro, il restauro e l'arredo sono curati bene, legno, sasso e mattoni trionfano in ogni angolo, assieme all'eleganza di tutte le suppellettili. Un cameriere pelatone, gentilmente, ci fa accomodare al nostro tavolo. Oltre al pelatone (che io soffro un po'), c'è per fortuna anche una bella cameriera sudamericana o centramericana, almeno così mi sembra dalla carnagione e dall'accento. Tutti in divisa scura, vestiti molto bene.
La sala da pranzo è nel porticato, chiuso da una veranda, le altre due stanze, una nell'ex stalla, l'altra sopra, nell'ex fienile.
I servizi… fuori, come una volta, ma nuovi e puliti.

Da bere chiediamo due bicchieri di Valpolicella Corvinone, da 12,5° del 2008, poi proseguiamo con un Classico superiore da 13,5° del 2006, sempre dell'azienda agricola che gestisce il locale: ottimi. Inizialmente avevo chiesto un Valpolicella Classico da 12°, quello che si beve di solito a pasto, che però non c'era… (?) E' una mancanza. Soprattutto in Valpolicella e soprattutto in una trattoria gestita da un'azienda vitivinicola, comunque è una mancanza veniale, visto che il vino che ci è stato portato era buonissimo, bello da vedersi, gran boccato.
Acque gratis, gasata e liscia, già pronte sul tavolo.
Devo dirlo. Siccome mi sembra impossibile che un'azienda vitivinicola del posto sia senza il Classico, ho il fondato sospetto che lo diano assente per far bere gli altri vini superiori (che, ovviamente, costano un po' di più).

Ordiniamo un antipasto in due: pugnetto di sedano rapa in maionese tartare, crudo di Parma che avvolge radicchio rosso cotto, caprino giovane in foglie verdi e rosse.
Prima che arrivi l'antipasto, una piacevole sorpresa: una mise en bouche di crudo, grossa scaglia di parmigiano e finocchietto tagliato fine. L'abbiamo imparato dai francesi, che sono ancora maestri in questo, perché ci aggiungono anche il mini consommé e il mini sorbettino tra una portata e l'altra: tutto rigorosamente gratis et amore dei, per il piacere della digestione, in tutti i sensi (sempre i francesi poi, hanno cura di far pagare un po' di più che qui in Italia, a parità di qualità e quantità, così ci stanno dentro anche le portatine gratis e sono maestri anche in questo, perché, psicologicamente, paghi volentieri tre - quattro euro in più per avere il piacere di qualche portatina gratis, almeno così mi sembra).

Eccezionale il crudo di Parma, meglio di quello mangiato a Parma (peraltro anche questo viene da Parma), tagliato con una bella affettatrice rossa in una tavolone enorme di legno posto in mezzo alla sala, dove trovano posto anche le bottiglie di vino, una forma di parmigiano da scagliare, il pane da affettare e dei contenitori di plastica con dentro le verdure per gli antipasti. I contenitori di plastica sono una nota estetica stonata, più da pizzeria che da locale che vuol essere un po' su; si può correggere.
Di primo prendiamo entrambi il risotto all'amarone. Semplice ed eccezionale, veramente. Il vino dev'essere stato fatto passare lento e da solo, ben amalgamato al riso.
Un secondo solo, la punta di vitello con un ripieno di pomodori e olive. Mia moglie decide di assaggiare solo, perché il risotto era notevole anche in quantità.
Ero pronto ai cinque cappelli, perdonando la mancanza di Classico e le altre imperfezioni, però… però… però… … La punta era secca, stopposa, il ripieno insipido, sembravano fette lessate della parte più dura della bestia. Peccato. In quel momento, dico la verità anche se ero a mangiare dal Bugiardo, ho pensato al codeghìn distribuito sotto il tendone in piazza.
Il dessert lo prende mia moglie e io lo assaggio, come sempre finisce. Torta alle noci con panna e gelato alla vaniglia. Ottima la torta, banali il gelato e la panna. Si sente che il gelato non lo fanno loro.
Arriva il conto: 59 euro, cioè 29,50 a testa, il giusto, non a buon mercato, ma neanche caro, considerato l'ambiente, l'interno e l'intorno quasi di lusso. Cioè, arrotondando, 30 euro a testa per mangiare normale, senza scoppiare.

Pesa molto, nel mio giudizio, la punta di vitello scadente, che ho anche segnalato alla cassa (mi hanno detto che volevano già toglierla dal menu, ma… càssiga, no podèvi farlo prima?).
Sarebbe da tre cappelli e mezzo. Dò tre cappelli, perché non mi sento di dire “consigliatissimo”. Consigliato però sì, per tante belle cose.
Di secondo, se qualcuno ci passa, mi raccomando di seguire il consiglio: nell'attesa che la tolgano dal menu, òcio ala punta!

Consigliato!

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[joy]
17/01/2010
Bel posticino emoticon peccato per il secondo un pò... spuntatoemoticon
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[Frittella]
17/01/2010
Bravo carolingio, che bei posticini che ci segnali!
Grazie assai vecìoemoticon
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[carolingio]
18/01/2010
Niente di chè, è un piacere! Lo facevo e lo faccio con quelli che conosco, anche senza il sito! Mangiare bene è importante per vivere bene.